Siamo costantemente alla ricerca della perfezione, sempre, in tutti gli ambiti.
Vogliamo il lavoro perfetto, l’automobile perfetta, una casa perfetta… per noi ovviamente. Contrariamente al titolo di questo articolo la ristrutturazione perfetta non esiste!
Perché? vi starete chiedendo;
Perché si tratta di un processo, di un lento evolversi di attività, di lavoro e di sacrifici.
Questo non significa che non si potrà raggiungere il risultato atteso, ma si dovrà fare il meglio per poterlo raggiungere.
In primo luogo, è bene affidarsi ad uno o più professionisti in grado di seguirci, perché il 90% di chi descrive la ristrutturazione come un incubo, è chi ha cercato di fare da sé, in economia e con maestranze assoldate tra amici e parenti.
Oppure ancor peggio, fidandosi “dell’amico impresario” che si conosce da una vita (probabilmente per questioni personali, ma che non hai la benché minima idea di come lavori).
In entrambi i casi, il risultato sarà deludente, ma perché?
Innanzitutto perché non c’è una guida, sia per il cliente che per l’impresa, e manca un progetto.
Si procede quindi alle scelte guidati dal “caso” e forse da qualche foto “presa da internet”.
Ma cos’è un progetto? Non è una pianta con delle misure.
O almeno, non solo quello, la rappresentazione grafica è sicuramente uno strumento essenziale per visualizzare il progetto. Ma dietro c’è tutto un lavoro di analisi e studio fondamentale per arrivare alla soluzione migliore, la più funzionale, cucita sulle esigenze del cliente e della sua famiglia.
A volte mi sento dire: “Sì, volevo un architetto ma costava troppo”.
E cosa ti dice invece che la ristrutturazione che hai portato avanti abbia avuto il giusto costo?
A questa domanda nessuno sa rispondere, perché per chi non è del mestiere è impossibile decifrare i vari preventivi che arrivano, e quindi non saprai mai se scegliendo quello più conveniente hai avuto lo stesso prodotto/qualità del lavoro, piuttosto che scegliendo di dare il lavoro ad un altro.
È importante, infatti, avere un metodo preciso quando si intende avvicinarsi ad una ristrutturazione.
Per prima cosa bisogna rivolgersi ad un tecnico.
È qui cominciano a cadere le certezze.
“Ma come…voglio un bagno nuovo devo chiamare l’idraulico!” oppure “Sicuramente mi servono i pavimenti allora vado a vedere delle piastrelle!”
Più del 50% di chi deve ristrutturare casa per prima cosa, và a vedere le piastrelle.
Non è chiaro il perché, forse c’è comunque la voglia di farsi un’idea di cosa c’è in giro, ma nel 99% dei casi, si rivela un’uscita inutile.
Che si tratti di un intervento totale o parziale, è sempre bene avere tra le mani un progetto che riguarderà l’insieme dei lavori da compiere e non le singole lavorazioni.
Successivamente vanno analizzate tutte le opere da eseguirsi nel dettaglio ed il tecnico provvederà alla stesura di un computo metrico.
Ma cos’è un computo metrico?
Sicuramente non è un preventivo, ma è un elenco di lavorazioni (e quantità) studiato sul vostro progetto e quindi personalizzato.
Questo sarà utile principalmente per due motivi:
- Richiedere i preventivi alle varie imprese edili (prezzando tutti le stesse voci);
- Controllare l’andamento dei lavori e la contabilità di cantiere.
Queste operazioni vengono svolte dal progettista e dal direttore lavori (DL) che possono essere la stessa persona.
L’importante è cercare di ridurre al minimo le possibilità di errore, perché è vero che la ristrutturazione perfetta non esiste, ma le modalità per svolgere il lavoro al meglio ci sono!